
In un momento in cui la canzone d’autore e’ sempre più rara, Alessandra Giubilato si contraddistingue per la sua poesia in musica. Sempre attenta a temi di importanza sociale (come la violenza domestica o le spose bambine) e culturale (con figure del calibro di Alda Merini, Isadora Duncan o Kiki de Montparnasse), l’artista mantiene la sua creatività completamente libera dagli schemi. La decisione di non racchiudere la propria musica in un genere predefinito comporta un’ampia tendenza alla sperimentazione musicale, che spazia dalle influenze classiche alla bossa nova, dallo swing alle sonorità epiche. Ogni atmosfera, per quanto diversa, si fonde nel colore e nella dinamica inconfondibile della sua voce e della sua interpretazione.
Alessandra nasce il 22 maggio 1990 a Conegliano (Treviso). Sin da piccola scrive canzoni e si appassiona al pianoforte. Cresce con la musica classica e con i cantautori italiani ma ascolta anche i più disparati generi musicali. Intraprende lo studio del pianoforte classico a 12 anni, a 15 inizia a studiare canto moderno. Nel frattempo, il volume di testi e melodie aumenta a dismisura. La voglia di fare della propria passione una professione è forte ma spesso interrotta da impegni di studio e dalle difficoltà dettate da un’epoca in cui la musica dal vivo, intesa come arte, viene poco richiesta e apprezzata. Dopo l’università, però, Alessandra capisce che la sua strada è la musica e decide di provare a realizzare il suo sogno. Nel 2015, solo una settimana dopo la laurea (in Lingue ad indirizzo Politico-Internazionale e in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni), conosce per caso il pianista milanese Sabino Dell’Aspro e con lui comincia una collaborazione che la porta ad esibirsi ancora oggi in Italia e all’estero spaziando da veri e propri concerti al pianobar. È grazie a queste esperienze che Alessandra riesce ad affinare la propria tecnica canora, sviluppando una grande capacità di adattamento e un vasto repertorio musicale.
Nell’estate del 2017 Alessandra e Sabino, grazie alla stessa visione della musica, decidono di iniziare a lavorare insieme alla produzione indipendente del primo album di inediti di Alessandra, “La rosa del deserto”. L’album, uscito nell’aprile del 2018, riceve numerosi consensi e permette di raggiungere nuovi contatti.
Alla fine del 2019 Alessandra, che nel frattempo ha scritto numerosi testi e melodie, decide di raccogliere tutti i brani a tema femminile in un album dal titolo “La poesia di una donna (anche sotto un vestito)”, che esce il 22 maggio 2020.
Il pregiudizio e il tema della donna sono molto importanti per la cantautrice: “Mi sono accorta di aver scritto numerosi brani a tema femminile perché’ probabilmente inconsciamente mi sento spinta ad immedesimarmi con certe figure e certe situazioni. Non credo sia un caso che tutte le donne descritte fossero all’epoca etichettate come immorali, pazze, vanitose o quant’altro; eppure sono tutte donne che, qualcuna più
qualcuna meno, hanno in qualche modo dato il loro contribuito al cambiamento del pensiero comune. Ancor oggi andare contro certe convenzioni può essere un problema. Ma una scelta, una decisione presa, un vestito un po’ più corto (o un po’ più lungo!) non ti rendono “più donna” o “meno donna”. Nessuno dovrebbe sentirsi limitato nella propria libertà per paura delle etichette e dei giudizi altrui. È una cosa per cui mi batterò sempre e spero di riuscire a farlo tramite il linguaggio della musica.”