LA ROSA DEL DESERTO

LA ROSA DEL DESERTO

La rosa del deserto è un minerale grezzo, un’imitazione molto lontana del fiore che conosciamo. La rosa del deserto era il minerale preferito di una bambina che spesso si sentiva incompresa proprio come quella pietra, e che spesso si era ritrovata a modificare il proprio modo di essere per poter assomigliare a tutte quelle rose belle e profumate che tutti apprezzavano. Con questo album, la rosa del deserto cessa finalmente di rincorrere qualcosa che non è, e decide, invece, di mostrare semplicemente se stessa. Le canzoni presenti all’interno dell’album, infatti, sono state scritte da Alessandra in diversi momenti della sua vita, con fini introspettivi. Alcuni brani si ispirano a personaggi realmente esistiti, come Isadora Duncan o il terrorista dell’attentato di Londra 2005 (“Cuore di pezza”), vicenda vissuta direttamente dall’autrice. Altri, invece, descrivono momenti particolari dell’artista: il bullismo, la difficoltà di essere se stessi, la fine di un rapporto nocivo o la coraggiosa decisione di intraprendere una strada difficile. L’album, prodotto da Sabino Dell’Aspro, vede anche la collaborazione di importanti artisti quali Bobby SoloRoberto Manzin e Cesareo.

ATTUALMENTE I BRANI DELL’ALBUM SONO STATI RIMOSSI DAGLI STORE PER ESSERE REMASTERIZZATI, MA VERRANNO RICARICATI GRADUALMENTE

ASCOLTA IL SINGOLO “CREDEVO FOSSI IL SOLE”
ASCOLTA LA PREVIEW DELL’ALBUM “LA ROSA DEL DESERTO”

TESTI

1- Il viaggio (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)
2- Isadora (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)
3- Cuore di pezza (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)
4- Credevo fossi il sole (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)
5- Quattro quarti (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)
6- La rosa del deserto (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)
7- Il suonatore Jones (F. De André)
8- Poeti ft. Bobby Solo (A. Giubilato, S. Dell’Aspro, Bobby Solo)
9- A flower among high grass (A. Giubilato, S. Dell’Aspro)

Il viaggio

Sarai quel che verrà, sarai trucco e onestà
Sarai un cammino che è degno di un re
Sarai sale nel mare che il tempo prova a guarire
Sarai un solco che risana da sé

A piedi partirò, piedi nudi come il vero
Non temo sassi e spine perché vedo la fine
Con gli occhi di straniero, passo a passo esplorerò
Ora che ho il coraggio per affrontare il viaggio 

Sarai un nido di frasca nel mezzo di una tempesta
Sarai il mattino che sa di caffè
Sarai schiuma del mare che assale ma poi scompare
Sarai la saggezza che smonta i cliché


Isadora

Ho lasciato i sogni in mezzo al fiume
E cassetti da riempire mentre li guardo affogare
E se ai più ingenui il polso si è fermato
Con la ruggine nel cuore qualcuno si è salvato

Se la vita sta a guardare e non sorride più
La porterò a ballare!
Voi grigi come il fumo, io viva come il mare,
Rossa come il sole quando muore

Nell’eco dei miei passi di velluto
Ora ho le caviglie gonfie e il tempo è già scaduto
L’ultima follia della mia mente
È vedere lo stupore sulle vostre facce spente
Danzano le palme con il vento,
Il motore canta forte mentre il cielo si fa argento
È una carezza il mio foulard di seta,
Non è la fine di una strada ma la scia di una cometa

Cuore di pezza

Vestito nuovo come uno sposo,
Si asciuga il collo dal caldo afoso
Ha visto donne perse e impallidite,
72 letti, è così tardi ormai!
Cammina lento, odor di folla,
Abbassa il capo e poi barcolla
Comincia a respirare a stento
Realizza tutto in un momento, che presto finirà!

Frena il tuo cuore di pezza
Ingannato dal tocco di una carezza
Da quando eri bambino
T’hanno preso per un fantoccio assassino
T’han coperto gli occhi di bottone,
Personaggio da copione

Non accettiamo le condoglianze,
Nessuna luce in quelle stanze,
Nel caos in agonia
Si offron dolci e caffe’ zuccherato
E fiumi di apatia!

Il fumo nero sale a colonna,
Ricorda il velo della tua donna
Che piange lacrime di vento,
Che spegne il fuoco che arde lento,
Sulla tua pelle ormai

Non è il tuo cuore di pezza,
Ma soltanto quell’anima rimasta grezza
La loro penna disegna
La pazzia una legge che la pace addormenta
Ed ora che la vita tua si spezza,
Non c’è battito nel falso cuore di pezza

Credevo fossi il sole

Restano solo mille pagine in disordine
Del mio romanzo da riscrivere
Mi sto scordando la mia libertà di ridere,
Alzo lo sguardo nella polvere

Ero un grido a bassa voce,
Come la luna io non brillo della mia luce
E ho confuso la realtà,
Credevo fossi il sole ma il sole brucia la metà!

Ho visto il sole diventare tenebre
Ed i tuoi occhi nero cenere
Non sembra vero ora poter infrangere
L’ego di ghiaccio che il calore non può sciogliere

Cosi ritorni, come torna la marea
Che ha cancellato l’orma delle tue bugie
Senza un sospiro alzo gli occhi e vado via,
L’ultimo foglio, l’unica fotografia

La Rosa del deserto

A volte mi sento una rosa del deserto
Una falsa imitazione di quello che non è
Anche quando sento il bruciore della sabbia
Credo che sia neve

Spesso mi ricordo una rosa del deserto
Che prova a sbocciare ma poi non ce la fa
Con la sensazione di respirare
Quando invece è pietra

Potessi cancellare i miei limiti
Potessi raccontare i miei lividi io lo farei
Ma mi confondo, resto in silenzio, torno al mio mondo

Amo parlar di me e di me faccio parlare
Ma per trovare l’acqua si deve poi scavare
È sempre tra i detriti il piu prezioso minerale,
Nascosto nella polvere

Quattro quarti

C’è chi compra a moneta i propri sogni,
Come fossero a menù
Programmati, virtuali, siderali, che propone la tivù
Che ci convince che a scegliere siamo noi,
Che nella vita puoi essere ciò che vuoi
Tra stanchi format, drammi e Pubblicità,
Ti offre velenosi morsi di libertà

Le mie tasche son vuote, mi sveglio tardi,
Scendo le mie scale all’insù
Io non conto monete, ma scrivo accordi, quattro quarti senza tabù
Voi affamati di sentenze come avvoltoi
Tu che mi chiedi: “Ciao bella, nella vita chi sei?”
E io già vedo la risposta negli occhi tuoi:
“Ok l’artista, ma in effetti che lavoro fai?”

Non è il lusso che sfama, nè la moda o la fama
Ma libertà di seguire il vibrare del cuore

Io li sento i serpenti bisbigliare
Se scendo le mie scale all’ insù
Ma non rompo bicchieri, non ci sto male,
Perchè vivo senza tabù

Sei superiore al mediocre e fai l’ intellettuale
Tutto ciò che non è colto è superficiale
Fumi, bevi, vesti stracci - sembri Aladino
E non sei anticonformista ma sei uno stampino

Poeti

Dicon che domani sia soltanto un giorno in più
Ma domani insegue il vento
E sudato ha il fiato corto,
Non guarda mai dietro di sé
Lui che ancora sta affogando
Nei rimorsi e nei perché
Lei che invecchia con inganno e schiavitù
Di un telefono che non suona più

Ma noi scriviam sulle pareti come fossimo poeti
Scavalchiamo i muri
Per non dimenticar quel che c’è fuori 

E i sapienti mal vedranno questa nostra ingenuità
Copriranno con l’incenso, con l’odore del buon senso
Ciò che infondo è la realtà

Così tacceranno i sogni, se non han taciuto già
Poi li prenderanno a pugni,
Neri come notti insonni
Ora che non hai l’età

Ma una lacrima sul viso non si asciuga all’improvviso
E ci chiamano poeti
Perchè rubiamo al tempo i suoi segreti

A flower among high grass

Who do you blame for being vain?
Little child, the world belongs to bending figures
So dance and play, make mistakes
Act like an adult in disguise
I don’t belong here but the railway is long gone
Oh bittersweet irony,
The show’s begun, under your feet the wood is squeaking
Don’t shed a tear, hide your fears
Don’t let them know you’re in a gale
Rain, to me, still looked like a nice old fairy tale

Feels like I’ve been eating glass
I finally see the charm
Of a flower among high grass


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: